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Riforma processo penale: approvato lo schema di decreto attuativo

Riforma processo penale: approvato lo schema di decreto attuativo
Giustizia

Riforma processo penale: approvato lo schema di decreto attuativo

Il Consiglio dei Ministri, su proposta della Ministra della Giustizia Marta Cartabia, ha approvato, in esame preliminare, uno schema di decreto legislativo di attuazione della legge delega di riforma del processo penale (L. 134/2021) approvata dal Parlamento il 23 settembre 2021.

Il decreto attuativo è strutturato in 99 articoli, al fine di rispettare uno degli impegni presi con l’Ue con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), e cioè la riduzione della durata media dei processi penali del 25% entro il 2026, nonché al fine di rispettare il diritto costituzionale delle vittime e degli imputati ad una ragionevole durata del processo. 

Gli interventi attuativi della legge 134/2021 recante “delega al Governo per l’efficienza del processo penale, nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari”, riguardano la procedura penale, il sistema sanzionatorio penale e la giustizia riparativa.

Secondo il Ministero, gli interventi normativi attraversano l’intero processo penale: dalle indagini preliminari, al dibattimento, ai riti alternativi, al processo in absentia, ai giudizi di impugnazione, fino all’esecuzione penale.

Di seguito, le principali previsioni del decreto approvato:

  • Una maggiore diffusione del processo penale telematico che passa da una più ampia digitalizzazione e da un più esteso impiego delle tecnologiche informatiche lungo l’intero procedimento. Da questo punto di vista – ad esempio – le notificazioni telematiche e la trasmissione dei fascicoli tra gli uffici giudiziari in formato digitale consentiranno di ridurre i c.d. tempi di attraversamento tra le fasi processuali, che oggi richiedono ancora mesi o addirittura anni;
  • Rimodulazione dei termini di durata massima delle indagini preliminari, con l’introduzione di un meccanismo di discovery degli atti, nella salvaguardia del segreto investigativo, per evitare la stasi del fascicolo, nell’interesse di indagati e vittime;
  • Valorizzazione della funzione deflattiva dei riti alternativi (patteggiamento, giudizio abbreviato, decreto penale di condanna, giudizio immediato), con la possibilità, tra l’altro, di estendere il patteggiamento alla confisca facoltativa e alle pene accessorie;
  • Potenziamento dei filtri per la celebrazione dei processi; in particolare,nell’udienza preliminare, prevista per i reati più gravi, il giudice dovrà pronunciare sentenza di non luogo a procedere, quando gli elementi acquisiti non consentono una ragionevole previsione di condanna. Viene, poi, introdotta un’udienza predibattimentale per i reati meno gravi, con citazione diretta a giudizio, sempre allo scopo di filtrare i procedimenti;
  • Ricorso in appello inammissibile in caso di mancanza di specificità dei motivi e previsione di inappellabilità delle sentenze di condanna al lavoro di pubblica utilità, applicato in sostituzione di pene detentive inflitte fino a tre anni.
  • Sul sistema sanzionatorio, gli interventi rispondono ad una duplice finalità, vale a dire, da un latodiversificare e rendere più effettive le pene e dall’altro incentivare la definizione anticipata del procedimento.
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